La BCE annuncia la fine del PEPP e accelera il tapering nel 2022
Macro & Mercati
17.12.2021
Nella riunione di dicembre la BCE ha deciso di mantenere l’impegno dichiarato già in diverse occasioni negli ultimi mesi, procedendo pertanto a chiudere il PEPP (a marzo del prossimo anno) e anche a normalizzare il ritmo degli acquisti di asset, a dispetto dello scenario macroeconomico ancora incerto a causa della situazione sanitaria, della crisi energetica e dei persistenti problemi alle catene globali d’offerta. La fine del PEPP era ampiamente attesa dagli analisti, sebbene l’incertezza fosse ultimamente aumentata, a causa del sensibile peggioramento delle condizioni sanitarie in Eurozona e per la preoccupazione per la diffusione della variante Omicron.
Ha invece stupito il fatto che la BCE abbia previsto un pacchetto di acquisti post PEPP decisamente inferiore e meno duraturo delle attese. Come ha dichiarato la stessa presidente Lagarde, si tratta della volontà di voler mantenere ancora condizioni monetarie accomodanti, ma al contempo tenere in considerazione anche il sensibile peggioramento dello scenario d’inflazione. Ciò detto, la BCE mantiene ampia flessibilità attraverso il reinvestimento del programma PEPP ed è sostanzialmente libera di riconsiderare ad ogni trimestre il ritmo ottimale degli acquisti di asset. Inoltre, il PEPP potrà anche essere riattivato, se le condizioni lo richiederanno.
Nel complesso, la BCE ha adottato una decisione più aggressiva in termini di tapering degli acquisti, ma presentata ancora con toni cauti e bilanciati, e con previsioni di inflazione che restano in linea con un primo rialzo dei tassi non prima del 2023, non già il prossimo anno. Infine, giudichiamo positivamente il fatto che la BCE abbia dato fin da ora un profilo trimestrale di acquisti per il programma APP, in modo da risultare il più trasparente possibile, e, sebbene inferiore alla attese, va notato che il programma rimane “aperto” e previsto continuare anche oltre 22Q4. Interpretiamo inoltre le indicazioni fornite dalla BCE in maniera flessibile e non ci stupiremmo se la BCE dovesse trovarsi ad incrementare gli acquisti, soprattutto nel passaggio tra il primo ed il secondo trimestre 2022, alla luce anche del fatto che le previsioni attuali non incorporano il rischio di un peggioramento della crescita ad inizio 2022 per la variante Omicron.
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