FLASH BCE

Macro & Mercati

21.07.2022

Nella riunione di oggi la BCE ha avviato il ciclo di rialzo dei tassi e presentato il nuovo strumento di protezione della trasmissione della politica monetaria (il Transmission Protection Instrument o TPI), con entrambe le decisioni prese all’unanimità. L’impressione complessiva è che la BCE abbia fatto dei passi avanti per rafforzare la propria azione e abbia disegnato uno strumento tutto sommato robusto e flessibile, ma la comunicazione non è stata altrettanto efficace, lasciando l’impressione di una certa riluttanza all’utilizzo del TPI ed incertezza in merito a quanto severamente sarà giudicato il rispetto delle condizioni di eligibilità. 
 
Finisce l’era dei tassi negativi: i tassi sono stati aumentati di 50 punti base, non di 25 come preannunciato a giugno e la BCE ha giustificato questa mossa alla luce della materializzazione dei rischi al rialzo per l’inflazione e grazie al varo del TPI, che ora è pronto ad un eventuale utilizzo. Il dibattito interno ha convinto infatti la BCE a procedere per un aumento di 50 pb, invece che di 25, proprio grazie alla “protezione” fornita dal TPI. 
 
Il TPI è uno strumento aggiuntivo che la BCE ha ora a disposizione per fronteggiare dinamiche di mercato “ingiustificate e disordinate”, che mettono a rischio la trasmissione uniforme della politica monetaria in tutta l’Area. Un aspetto molto importante è che la dimensione dell’intervento sarà proporzionale alla severità del rischio di trasmissione e che gli acquisti non sono limitati ex-ante. Ci sono però dei criteri di condizionalità: i paesi devono rispettare gli obiettivi fiscali, non devono essere sottoposti ad una procedura per squilibri macroeconomici eccessivi,  il debito deve essere sostenibile e bisogna rispettare gli impegni presi nel PNRR. La decisione insindacabile e libera spetta al giudizio del solo Consiglio Direttivo della BCE, che valuterà anche sulla base di elementi di “discrezionalità”. Alla luce della crisi politica recente che ha investito l’Italia, le domande dei giornalisti si sono orientate a far chiarire o meno alla Presidente Lagarde se l’Italia può, nella situazione attuale di allargamento degli spreads, rientrare o meno sotto la protezione del TPI. Lagarde è stata molto evasiva in merito. L’Italia sta affrontando una crisi politica auto-inflitta e ci appare molto dubbio che si possa parlare, perlomeno al momento, di dinamiche di mercato che rientrano nella casistica di applicazione del TPI.
 
In questa fase è evidente la preminenza della preoccupazione per l’inflazione da parte della BCE e l’inflazione è destinata ad aumentare ancora fino all’autunno. Alla luce del rialzo odierno, manteniamo l’attesa di altri 50 pb settembre, mentre per ottobre ci aspettiamo altri 50 punti base (al 55% di probabilità soggettiva, 25 pb al 45%), poi il ciclo di rialzi dovrebbe interrompersi, se abbiamo ragione nel prevedere una recessione in Eurozona tra 22Q4 e 23Q1. 


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