Flash BCE

Macro & Mercati

16.03.2023

In presenza di forti tensioni e nervosismo sui mercati finanziari la decisione odierna di politica monetaria della BCE era particolarmente attesa e non semplice, vista la necessità di contemperare sia l’obiettivo di stabilità dei prezzi, sia quello di stabilità finanziaria. Nel complesso la BCE è ben riuscita a comunicare la decisione odierna fornendo un messaggio cauto, rassicurante e pragmatico

In primis la BCE ha tenuto fede alla guidance data in precedenza e ha deciso di alzare comunque i tassi di 50 pb, poiché l’inflazione in Eurozona è ancora troppo elevata e prevista restare elevata per ancora troppo tempo. Ha prevalso la volontà di procedere con quanto annunciato in precedenza anche probabilmente per non innescare dubbi e sfiducia in merito alla salute del sistema bancario europeo, in una situazione già tesa per i mercati. Sia Lagarde sia De Guindos hanno ripetutamente rassicurato in merito al fatto che il sistema bancario europeo è resiliente, con elevati livelli di liquidità e capitalizzazione e ben regolamentato. La BCE è inoltre pronta ad intervenire con tutti i suoi strumenti a sostegno della liquidità dei mercati, se necessario.
 
Un altro aspetto molto importante riguarda il fatto che la BCE ha deciso di non fornire più alcuna guidance sulle mosse future e diventa pertanto completamente dipendente dai dati, in attesa di monitorare la situazione sui mercati finanziari. I tre fattori a cui la BCE guarderà nei prossimi mesi per le proprie decisioni sono: 1) lo scenario di inflazione, che a sua volta dipenderà dall’evoluzione dei dati economici, ma anche finanziari 2) le tendenze per l’inflazione core 3) l’evoluzione delle condizioni del credito per imprese e famiglie. Non esiste pertanto, nella parole di Lagarde, alcun trade-off tra stabilità dei prezzi e stabilità finanziaria.

L’inflazione core, nelle nostre attese, non ha ancora raggiunto il picco ed è destinata nel breve periodo a salire ancora, spingendo pertanto la BCE ad alzare ancora i tassi, se le condizioni sui mercati finanziari lo permetteranno. Riteniamo però improbabile che il mercato torni a prezzare i livelli elevati del tasso terminale sui depositi raggiunti qualche settimana fa (tra il 4% e il 4.25%). Siamo pertanto ora orientati ad aspettarci, come scenario centrale, solamente altri due rialzi dei tassi di 25 punti base, con un tasso terminale al 3.5%.
 
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