FLASH BCE
Macro & Mercati
12.09.2024
La BCE ha tagliato a settembre il tasso sui depositi di 25 punti base, al 3.5%, in linea con le attese.
L’interesse del mercato verteva piuttosto su eventuali dichiarazioni che potessero lasciar intravedere una valutazione più pessimistica delle prospettive per lo scenario macroeconomico e, di conseguenza, un’ accelerazione del ciclo espansivo, con un altro taglio già nella riunione di ottobre, senza attendere dicembre.
A nostro avviso, questa aspettativa era del tutto prematura e non ci aspettavamo alcuna modifica nell’impostazione della BCE, come avvenuto. La BCE appare infatti soddisfatta del ritmo corrente di un taglio dei tassi a trimestre e non vede, almeno per il momento, alcun motivo di deviare da questo percorso: la valutazione della congiuntura non è cambiata, la previsione di crescita è stata ridotta di un decimale su tutto l’orizzonte previsivo, ma la previsione di inflazione è rimasta invariata, a causa di pressioni al rialzo per l’inflazione “core”, evidenti nell’accelerazione inattesa dei prezzi dei servizi ad agosto. Anche la valutazione dei rischi sullo scenario non è cambiata rispetto a luglio: orientati al ribasso per la crescita, neutrali per l’inflazione. Infine, la BCE continua a confermare di voler procedere “meeting by meeting” restando fermamente “data-dependent” e non volendo predeterminare alcun percorso di discesa dei tassi, così come affermato finora.
A nostro avviso, questa aspettativa era del tutto prematura e non ci aspettavamo alcuna modifica nell’impostazione della BCE, come avvenuto. La BCE appare infatti soddisfatta del ritmo corrente di un taglio dei tassi a trimestre e non vede, almeno per il momento, alcun motivo di deviare da questo percorso: la valutazione della congiuntura non è cambiata, la previsione di crescita è stata ridotta di un decimale su tutto l’orizzonte previsivo, ma la previsione di inflazione è rimasta invariata, a causa di pressioni al rialzo per l’inflazione “core”, evidenti nell’accelerazione inattesa dei prezzi dei servizi ad agosto. Anche la valutazione dei rischi sullo scenario non è cambiata rispetto a luglio: orientati al ribasso per la crescita, neutrali per l’inflazione. Infine, la BCE continua a confermare di voler procedere “meeting by meeting” restando fermamente “data-dependent” e non volendo predeterminare alcun percorso di discesa dei tassi, così come affermato finora.
Ci sembra pertanto improbabile che la BCE possa tagliare i tassi ad ottobre e continuiamo ad attendere il prossimo taglio a dicembre. La riunione di dicembre sarà senz’altro più interessante: la revisione delle previsioni, in occasione delle quali ci aspettiamo che la BCE dovrà tagliare ulteriormente le previsioni di crescita, ma anche quelle di inflazione, potrebbe infatti rappresentare il momento per una rivalutazione più profonda dello scenario macro ed aprire la porta ad un ritmo di tagli più accelerati, a partire da gennaio 2025.
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