La View di Fideuram Asset Management - edizione 05.2022
La View
30.05.2022
MERCATI AZIONARI
La recente correzione rende le valutazioni più attraenti, nonostante gli utili abbiano iniziato un percorso di decelerazione. Non prevediamo una recessione dei profitti, ma un rallentamento della crescita a livelli inferiori a quelli che hanno prevalso fino ad ora. Con la stabilizzazione dei tassi di interesse che pensiamo possa contribuire alla stabilizzazione dei multipli, vediamo un contesto complessivamente costruttivo sulle azioni, anche se la neutralità riflette cautela in questa fase di incertezza e volatilità. Preferiamo gli USA, dove i fondamentali sono meno vulnerabili rispetto all'evoluzione degli eventi di guerra e l'impatto dell'andamento delle materie prime è più contenuto. In Europa chiudiamo il sovrappeso nel mercato inglese, ma rimaniamo nel complesso neutrali, mentre negli emergenti favoriamo il mercato cinese. Dal punto di vista settoriale favoriamo i temi che mostrano maggiore prevedibilità della crescita dei profitti (e dei dividendi) rispetto a quelli più ciclici, quali i finanziari o i titoli industriali.
EUROPA
NEUTRO
Abbiamo neutralizzato l’esposizione al mercato britannico, pur mantenendo una posizione di complessiva neutralità sulle azioni europee. Le azioni inglesi trattano a valutazioni attraenti, ma la sovraperformance realizzata da inizio anno è significativa e suggerisce maggiore cautela tattica. Nonostante la recente stagione degli utili sia stata molto forte, l'Europa rimane l'area dove vediamo rischi di maggiore revisione al ribasso delle stime di crescita nei prossimi mesi.
STATI UNITI
ABBASTANZA POSITIVO
Nonostante le valutazioni rimangano superiori alle altre aree geografiche, abbiamo una preferenza per le azioni americane perché i fondamentali aziendali sono meno vulnerabili rispetto all'evoluzione ciclica e geopolitica. Inoltre, il posizionamento da parte degli investitori è relativamente contenuto. La dimensione del sovrappeso non è però particolarmente elevata e comunque non tale da modificare la neutralità sull'asset class azionaria nel suo complesso.
GIAPPONE
NEUTRO
Il mercato giapponese tratta a valutazioni attraenti e inferiori ad altre aree geografiche, ma la crescita degli utili è meno brillante e il profilo macro più legato all'andamento del commercio internazionale e alla dinamica industriale, che risultano più esposti e vulnerabili all'evoluzione geopolitica e a un ciclo economico più debole.
MERCATI EMERGENTI
NEUTRO
Siamo neutrali sugli emergenti, ma preferiamo il mercato cinese dove le autorità di politica economica stanno evolvendo l'azione di supporto alla crescita sia dal lato monetario che da quello fiscale. Le valutazioni cinesi sono attraenti e scontano un livello di profittabilità di medio/lungo periodo inferiore a quella che riteniamo possa realizzarsi. Siamo più cauti sugli altri mercati che incorporano un premio per il rischio legato alla crisi tra Ucraina e Russia.
MERCATI OBBLIGAZIONARI
Siamo neutrali sulla duration e i titoli di stato perché le valutazioni riflettono i fondamentali macro e l’evoluzione della politica monetaria. Con l’inflazione che ha raggiunto il picco in USA e che è prossima al massimo anche in Europa, pensiamo che la curva incorpori, quantomeno nel breve periodo, la massima intensità di restringimento monetario da parte delle banche centrali, in particolare nel tratto intermedio di quella americana. Crediamo anche che il contributo di diversificazione del rischio azionario da parte delle obbligazioni governative sia prospetticamente maggiore anche per i rischi di decelerazione del ciclo economico. Sul credito societario riconosciamo l'attrattività di rendimenti superiori a quelli dei mesi scorsi, ma gli aspetti tecnici legati al termine dei programmi di QE e la maggiore incertezza macro ci fanno essere cauti. Nel debito emergente manteniamo un'esposizione ai titoli di stato cinesi, sebbene in misura inferiore rispetto ai mesi passati.
GOVERNATIVO
NEUTRO
L’approssimarsi di un picco di inflazione e di un rallentamento ciclico contribuisce a stabilizzare la curva dei tassi. Siamo neutrali perché i rendimenti ci appaiono coerenti con i fondamentali macro e l’evoluzione della politica monetaria. In USA preferiamo la parte intermedia della curva che incorpora già un significativo restringimento monetaria. Per i titoli periferici europei il ritorno ad una politica a tassi positivi mette pressione agli spread, che stanno tornando a esprimere il rischio di credito e, nel caso italiano, un moderato rischio politico.
CORPORATE
NEUTRO
Nel complesso i portafogli sono prossimi alla neutralità sul comparto, con una preferenza per le emissioni del settore finanziario. L'evoluzione restrittiva della BCE, anche dal punto di vista della riduzione dei programmi di acquisto di bond, e l'evoluzione geopolitica introducono elementi di vulnerabilità sulle valutazioni del credito societario europeo, ma l'allargamento degli spread delle ultime settimane in parte già riflette questo scenario.
HIGH YIELD
NEUTRO
In generale, preferiamo l'assunzione di rischio nel mondo azionario rispetto all'investimento nei titoli di credito di rating basso. In USA, con le scadenze intermedie della curva governativa che incorpora già una significativa attività da parte della Fed, i rendimenti attesi di più lungo periodo sono tornati ad essere più attraenti, ma i tassi di default sono in lieve aumento, seppure a livelli assoluti ancora non preoccupanti.
MERCATI EMERGENTI
NEUTRO
Siamo neutrali sul debito esterno perché la situazione di guerra in Ucraina introduce un premio per il rischio sull'asset class che è funzione del rischio politico e di possibili situazioni di minore liquidità. Pensiamo che questo premio per il rischio non si restringerà in tempi brevi. Nella componente locale abbiamo una preferenza per la componente governativa cinese, seppure in misura inferiore rispetto ai mesi precedenti per il minor vantaggio in termini di carry e la volatilità valutaria, e siamo sottopesati sulle altre aree.
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