La View di Fideuram - edizione 07.2025
La View
28.07.2025
MERCATI AZIONARI
Il recente riprezzamento della probabilità di recessione in tutte le asset class ci ha colti con un sovrappeso azionario contenuto, dopo le riduzioni operate negli scorsi mesi. Le valutazioni USA che incorporavano tassi di crescita oltre l orizzonte annuale, una tornata di dati macroeconomici più deboli e alcuni elementi tecnici (posizionamento, carry trade in yen) e di sentiment hanno probabilmente amplificato il movimento al ribasso. Tuttavia, una certa volatilità è prevedibile nei prossimi mesi, finché non sarà chiara la tenuta o meno del quadro macro. In tale contesto manteniamo un modesto sovrappeso sui mercati azionari, con la preferenza geografica nel mercato britannico. Manteniamo la neutralità sulle altre aree valutando con attenzione da un lato gli sviluppi macro dall altro eventuali opportunità che potrebbero aprirsi se la correzione dovesse proseguire.
EUROPA
NEUTRO
Riduciamo a neutrale l’esposizione all’Europa dopo la sovraperformance da inizio anno. L'area presenta valutazioni moderate (soprattutto rispetto agli USA) e lo stimolo fiscale tedesco sostiene il comparto industriale mitigando l'impatto dei dazi e l'apprezzamento valutario. Tuttavia, la crescita degli utili attesi è inferiore agli USA e il differenziale di performance da inizio anno riflette già alcuni deli elementi a favore. Riduciamo l’esposizione al settore finanziario per riflettere la velocità della recente performance.
STATI UNITI
NEUTRO
A favore degli USA vediamo la forza degli utili, soprattutto grazie al contributo della tecnologia, e il supporto della politica fiscale e, prospetticamente, di deregolamentazione. Valutazioni più alte e la percezione di un premio per il rischio superiore derivante dalla maggiore volatilità macro e di conduzione della politica commerciale ci fanno mantenere la neutralità dopo il veloce recupero delle ultime settimane. Settorialmente abbiamo aumentato l’esposizione al settore farmaceutico e a quello dei semiconduttori.
GIAPPONE
NEUTRO
Rispetto a Europa ed emergenti il mercato giapponese appare meno interessante per la crescita attesa degli utili e un quadro macro meno chiaro. L'incertezza politica domestica introduce un elemento di rischio. Il rialzo dei tassi favorisce il settore finanziario, ma la volatilità delle parti a lunga della curva rende il mercato vulnerabile alla reintroduzione di premio per il rischio. Le valutazioni sono relativamente basse e supportate dall'aumento della redditività aziendale grazie alle riforme di corporate governance.
MERCATI EMERGENTI
ABBASTANZA POSITIVO
Siamo sovrappeso nei paesi emergenti ed in particolare verso quelli dell'area asiatica. L'apparente minore tensione tra Cina e USA sulle tariffe migliora le prospettive di crescita e va a beneficio anche delle divise locali. Confermiamo il sovrappeso nel mercato cinese, dove ci attendiamo una politica fiscale più espansiva nei prossimi trimestri. I policy maker mostrano inoltre un atteggiamento di maggiore supporto nei confronti del settore privato, ed in particolare verso tecnologia.
MERCATI OBBLIGAZIONARI
Nella componente obbligazionaria manteniamo un’esposizione ai titoli di Stato e una duration sostanzialmente neutrali, con preferenza per le scadenze intermedie. Negli USA, la curva trova supporto nelle attese di tagli della Fed, ma la bassa percezione del rischio recessivo accresce la volatilità sul tratto lungo. In Europa vediamo margini per un ulteriore easing da parte della BCE, favorito dal calo dell’inflazione ma limitato dallo stimolo fiscale tedesco. Il diverso punto del ciclo monetario rende i Treasury adatti a una funzione di copertura del rischio ciclico, mentre i governativi europei più interessanti in ottica di carry, soprattutto al netto del costo della copertura valutaria dei tassi USA. Sul credito restiamo neutrali, con una preferenza per l’investment grade e la subordinazione finanziaria a compensazione del sottopeso su high yield. Nel debito emergente siamo neutrali, ma con un favore per la componente in valuta locale, asiatica in particolare, rispetto al segmento in valuta forte.
GOVERNATIVO
NEUTRO
Manteniamo un posizionamento complessivamente neutrale verso i titoli di stato, con una preferenza per le scadenze intermedie. Da un punto di vista del rendimento i titoli di stato europei sono preferibili rispetto a quelli americani, per i quali il costo della copertura riduce l'yield. Tuttavia, la fase più avanzata della BCE nel ciclo di politica monetaria rende il Treasury più adatto ad una funzione di copertura del rischio ciclico.
CORPORATE
NEUTRO
Le obbligazioni societarie di alta qualità rappresentano un modo relativamente attraente per ottenere un extra-rendimento rispetto ai titoli di stato, nonostante l'incertezza macroeconomica e politica e gli spread relativamente stretti. In particolare, la componente europea beneficia del supporto della politica fiscale tedesca e di un contesto reddituale complessivamente in miglioramento. Il settore finanziario continua ad essere un segmento nel quale abbiamo una visione di favore.
HIGH YIELD
ABBASTANZA NEGATIVO
Il graduale rallentamento macro in corso, l'incertezza derivante dalle negoziazioni sulle tariffe e la volatilità dei mercati introducono elementi di vulnerabilità sugli spread delle obbligazioni societarie di minore qualità. Tuttavia, i tassi di default sono ancora relativamente contenuti, per quanto in aumento, e pensiamo che non aumenteranno significativamente. Rimaniamo sottopesati preferendo una combinazione di credito corporate investment grade, subordinazione finanziaria e azioni.
MERCATI EMERGENTI
NEUTRO
L'evoluzione al momento più favorevole delle relazioni con la Cina sulle tariffe ci fa preferire l'esposizione al debito emergente in valuta locale, principalmente nell'area asiatica. Il contenimento del rischio tariffario e di tenuta ciclica suggerisce una stabilizzazione delle valute e una attrattività del carry offerto dal debito locale. In termini relativi, preferiamo la componente locale a quella in valuta forte, anche per la maggiore volatilità che caratterizza la parte a lunga scadenza della curva americana.
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