La View di Fideuram Asset Management - edizione 04.2025

La View

11.04.2025

MERCATI AZIONARI
L’introduzione del nuovo impianto tariffario americano ha generato una correzione rapida e profonda dei mercati azionari globali. In questo contesto, il nostro posizionamento azionario iniziale tra il neutrale ed il leggero sovrappeso ci ha lasciato spazio per approfittare di questo violento movimento di ribasso degli indici per avviare un lento ma progressivo incremento dell’esposizione azionaria. Ritenevamo infatti che ci fossero degli spazi negoziali per alcuni paesi asiatici e prevedibili pressioni da parte dall’establishment capitalista USA e le ultime ore hanno visto una moratoria con tariffa universale al 10%, tranne che per la Cina. Rivolgiamo l'incremento dell'esposizione sia agli USA che all'Europa e, tra gli emergenti alla Cina, ma in generale senza significative differenze tra i mercati principali. USA e Cina sono economie dalle quali ci aspettiamo anche uno stimolo fiscale a mitigazione dell'impatto delle tariffe mentre l'Europa, che ha già annunciato in Germania una significativa espansione fiscale, ha valutazioni più basse rispetto agli USA. Dal punto di vista settoriale vediamo con maggiore favore la componente growth in USA (tecnologia inclusa) rispetto a quella più ciclica per via della maggiore visibilità degli utili, e il settore finanziario in Europa, ma non abbiamo scommesse settoriali troppo profonde in questa fase.
EUROPA
NEUTRO
L'impatto negativo delle tariffe diluisce quello positivo dello stimolo fiscale tedesco. Ciononostante, le valutazioni del mercato europeo sono relativamente basse e per quanto la crescita attesa degli utili non sia brillante, per alcuni settori / componenti di mercato è favorita dalla politica fiscale espansiva. Ci aspettiamo che la BCE prosegua nel percorso di ribasso dei tassi a maggior ragione con un quadro macro più sfidante per i temi legati al commercio internazionale. Continuiamo a vedere con favore il settore finanziario, anche dopo il recente ribasso.
STATI UNITI
ABBASTANZA POSITIVO
La volatilità elevata e l'evoluzione del contesto tariffario rendono l'analisi delle valutazioni e degli utili più incerta, ma crediamo che poco sotto 5000 punti l'S&P sconti un azzeramento delle attese di crescita degli utili per l'anno in corso e sebbene il mercato non tratti a valutazioni da recessione, i multipli sono comunque più coerenti con un quadro macro più debole a causa delle tariffe. A livello settoriale l'evoluzione della situazione favorisce al margine le componenti growth (con inclusione della tecnologia) rispetto ai settori più ciclici e quindi una esposizione più vicina alla composizione dell’indice complessivo.
GIAPPONE
NEUTRO
L'imposizione delle tariffe impatta negativamente anche il mercato giapponese, nonostante una evoluzione macro-domestica favorevole, e complica un po' il percorso di normalizzazione dei tassi di interesse da parte della BoJ. Rimaniamo neutrali perché le valutazioni del mercato sono relativamente basse e il movimento al ribasso è stato significativo. Di fondo rimane inoltre il miglioramento della redditività aziendale grazie al contributo della ristrutturazione dei bilanci, ma nel breve periodo la crescita dei profitti è meno tonica.
MERCATI EMERGENTI
NEUTRO
Nel complesso siamo neutrali nelle azioni emergenti per l'impatto della politica commerciale americana. Tassi di interesse al ribasso e dollaro non forte sono elementi di supporto ma l'effetto delle tariffe sul quadro macro e le valute locali limita il nostro interesse per gli emergenti. All'interno di quest'area abbiamo però un sovrappeso nei confronti della Cina, dove pensiamo possa esserci una risposta fiscale a mitigazione degli effetti negativi della guerra commerciale, e per un atteggiamento di maggiore supporto del governo nei confronti del settore privato, ed in particolare della tecnologia.
MERCATI OBBLIGAZIONARI
La componente obbligazionaria dei portafogli vede una duration sostanzialmente in linea con quella dei benchmark. Siamo neutrali nei titoli di stato dei quali riconosciamo le caratteristiche di diversificazione in questa fase di maggiore volatilità e potenziale supporto delle banche centrali in caso di debolezza ciclica. Abbiamo qualche dubbio in più sulla capacità dei bond governativi di effettiva protezione del rischio azionario in presenza di stimolo fiscale a mitigazione dell'effetto delle tariffe e preferiamo la componente europea, per la maggiore visibilità del comportamento della BCE, rispetto ai titoli USA. Per quanto nel credito confermiamo la preferenza per quello di maggiore qualità (corporate investment grade e subordinazione finanziaria) rispetto all'high yield e a quello emergente, abbiamo ridotto il peso del nostro investimento per finanziare il progressivo incremento azionario. Gli spread ancora relativamente bassi rendono il credito più lento in momenti di recupero dei mercati e/o meno difensivo in caso di ulteriore aumento dei rischi. Confermiamo la limitata esposizione ai segmenti più rischiosi del credito, in particolare nei confronti dell'high yield.
GOVERNATIVO
NEUTRO
Siamo neutrali nei titoli di stato in quanto ne riconosciamo le caratteristiche di diversificazione in questa fase di maggiore volatilità e potenziale supporto delle banche centrali in caso di debolezza ciclica. Abbiamo qualche dubbio in più sulla capacità dei bond governativi di effettiva protezione del rischio azionario in presenza di stimolo fiscale a mitigazione dell'effetto delle tariffe e preferiamo la componente europea, per la maggiore visibilità del comportamento della BCE, rispetto ai titoli USA.
CORPORATE
NEUTRO
Riduciamo a neutrale il peso delle obbligazioni societarie per finanziare il percorso di graduale aumento dell'esposizione azionaria. Il mix di spread e duration rende l'asset class più lenta in una fase di recupero degli asset rischiosi. L’investment grade rimane la componente del credito societario che preferiamo, in particolare la componente europea grazie anche all'attività di stimolo fiscale annunciata dalla Germania. Manteniamo comunque l'aspettativa di un extra-rendimento di medio periodo rispetto ai titoli di stato.
HIGH YIELD
ABBASTANZA NEGATIVO
La fase di volatilità e correzione dei mercati pesa anche sugli spread delle obbligazioni societarie di minore qualità. I tassi di default sono ancora relativamente contenuti, per quanto in aumento, ma l’accresciuta volatilità non è favorevole all’asset class, soprattutto in presenza di spread che non incorporano ancora appieno i maggiori rischi ciclici. Rimaniamo sottopesati preferendo una combinazione di credito corporate investment grade, subordinazione finanziaria e azioni.
MERCATI EMERGENTI
NEUTRO
In generale, manteniamo un certo grado di cautela sulle componenti più volatili e di minore qualità del segmento obbligazionario. Le obbligazioni emergenti, ed in particolare quelle in valuta locale, offrono un carry relativamente generoso in senso assoluto, ed è la ragione della posizione neutrale, ma permane l'incertezza sul fronte politico e valutario per l'effetto delle tariffe sugli scambi commerciali. Al margine, anche il debito emergente viene ridotto per finanziare il graduale acquisto di azioni.
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