La View di Fideuram Asset Management - edizione 06.2022
La View
29.06.2022
MERCATI AZIONARI
Abbiamo una posizione di neutralità sui mercati azionari perché il nostro scenario di riferimento ancora contempla un’evoluzione macroeconomica che prevede un rallentamento della crescita e non una recessione. In questo scenario gli utili aziendali sono attesi crescere a tassi inferiori a quelli che hanno prevalso fino ad ora, e non una loro contrazione. Le valutazioni si sono contratte e sono tornate più in linea con la media storica, ma l’incertezza e la volatilità del mercato rimangono molto alte perché la probabilità di accadimento di scenari alternativi meno favorevoli è aumentata. Preferiamo le componenti di mercato meno vulnerabili rispetto all’evoluzione macro; in termini geografici gli USA rispetto all’Europa e la Cina rispetto agli altri paesi emergenti. Dal punto di vista settoriale favoriamo i temi che mostrano maggiore prevedibilità della crescita dei profitti (e dei dividendi) rispetto a quelli più ciclici, quali i finanziari o i titoli industriali.
EUROPA
NEUTRO
L’attrattività delle azioni europee è data dalle valutazioni che sono inferiori a quelle USA e dal fatto che, sino ad ora, l’economia europea ha tenuto bene nonostante l’impatto degli eventi bellici in Ucraina. Tuttavia, il rallentamento ciclico che vediamo realizzarsi in questi trimestri trova nell’Europa l’elemento di maggiore vulnerabilità così che l’evoluzione degli utili ha un rischio superiore rispetto agli USA.
STATI UNITI
ABBASTANZA POSITIVO
Tra le aree geografiche principali preferiamo il mercato USA che ha una minore vulnerabilità dei fondamentali aziendali. Le valutazioni sono ritornate vicine alla media storica e pensiamo che i profitti, pur decelerando rispetto ai tassi di crescita che hanno caratterizzato i trimestri scorsi, possano ancora costituire un elemento di supporto. I rischi sono principalmente riferibili all’attività di restringimento monetario condotto dalla Fed che però, nel nostro scenario di riferimento, determina un rallentamento macroeconomico e non un contesto recessivo.
GIAPPONE
NEUTRO
Il mercato giapponese tratta a valutazioni attraenti e inferiori ad altre aree geografiche ma la crescita degli utili è meno brillante e il profilo macro più legato all'andamento del commercio internazionale e alla dinamica industriale, che risultano più esposti e vulnerabili all'evoluzione geopolitica e a un ciclo economico più debole.
MERCATI EMERGENTI
NEUTRO
Siamo neutrali ma tra gli emergenti abbiamo una visione più favorevole sulla Cina. La graduale uscita dal lockdown, un certo grado di stimolo economico e una minore pressione regolamentare rafforza l’idea che il percorso di crescita degli utili del mercato cinese sia più solido e le valutazioni meno vulnerabili. Siamo più cauti sugli altri mercati dove il contesto ciclico è più sfidante. Per un atteggiamento più favorevole agli emergenti abbiamo bisogno di vedere una stabilizzazione dei tassi di interesse globali e del dollaro.
MERCATI OBBLIGAZIONARI
Nei portafogli abbiamo una posizione di neutralità sui titoli di stato e la duration e maggiore cautela nei confronti del rischio di credito. Nelle ultime settimane l’andamento dell’inflazione ha continuato a sorprendere al rialzo e spinto le banche centrali ad accelerare il rialzo dei tassi. Crediamo che un ulteriore rialzo dei rendimenti governativi possa rappresentare un’opportunità per costituire una posizione di sovrappeso perché pensiamo che i tassi possano stabilizzarsi se l’inflazione intraprende un percorso di graduale discesa oppure nel caso in cui l’attività delle banche centrali dovesse indebolire il ciclo economico in una misura superiore a quanto prevediamo. Sul credito societario riconosciamo l'attrattività di rendimenti superiori a quelli dei mesi scorsi, ma gli aspetti tecnici legati al termine dei programmi di QE e la maggiore incertezza macro ci fanno essere cauti. Nel debito emergente manteniamo una esposizione nei titoli di stato cinesi, sebbene in misura inferiore rispetto ai mesi passati.
GOVERNATIVO
NEUTRO
Siamo neutrali sui titoli di stato e la duration perché le valutazioni riflettono i fondamentali macro ma utilizzeremo eventuali ulteriori rialzi dei rendimenti per aumentare l’esposizione. Sia la prospettiva di una graduale discesa dell’inflazione che, in alternativa, di una superiore attività di restringimento monetario da parte delle banche centrali sono scenari che limitano il potenziale di rialzo dei tassi. Riguardo al BTP continuiamo a ritenere che il livello di 180 punti base costituisca una corretta misura del rischio di credito rispetto al Bund, ma che tale livello non consideri elementi ulteriori di rischio politico.
CORPORATE
NEUTRO
Nel complesso i portafogli sono prossimi alla neutralità sul comparto, con una preferenza per le emissioni del settore finanziario. I rendimenti impliciti sono tornati in un’area di attrattività, ma gli spread rimangono vulnerabili non solo ad elementi fondamentali legati agli sviluppi geopolitici e macroeconomici ma anche all’evoluzione restrittiva della politica monetaria che vede le banche centrali terminare i programmi di acquisto.
HIGH YIELD
NEUTRO
Come per gli spread investment grade anche quelli high yield sono vulnerabili all’evoluzione macroeconomica, geopolitica e della politica monetaria, nonostante i livelli di default, seppure in aumento, sono a livelli ancora bassi. In generale, preferiamo l'assunzione di rischio nel mondo azionario rispetto all'investimento nei titoli di credito di rating basso.
MERCATI EMERGENTI
NEUTRO
Siamo neutrali sul debito esterno perché la situazione di guerra in Ucraina introduce un premio per il rischio sull'asset class che è funzione del rischio politico e di possibili situazioni di minore liquidità. Pensiamo che questo premio per il rischio non si restringerà in tempi brevi. Nella componente locale abbiamo una preferenza per la componente governativa cinese, seppure in misura inferiore rispetto ai mesi precedenti per il minor vantaggio in termini di carry e la volatilità valutaria, e siamo sottopesati sulle altre aree.
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