La View di Fideuram Asset Management - edizione 01.2023
La View
31.01.2023
MERCATI AZIONARI
Pensiamo che le valutazioni trovino un supporto dalla stabilizzazione dei tassi di interesse ma il percorso di revisione al ribasso degli utili non sia terminato. Rimaniamo però dell'opinione che la contrazione degli utili sarà relativamente limitata e inferiore a situazioni recessive precedenti. Aumentiamo a sovrappeso i mercati emergenti perché la riapertura dell’economia cinese migliora il percorso atteso per i profitti di questo mercato e quello delle economie più legate alla Cina, in un contesto in cui le valutazioni sono più attraenti dopo la sottoperformance degli anni precedenti. Inoltre, il mix di tassi di interesse in stabilizzazione e dollaro più debole favorisce l’area dal punto di vista macro. Manteniamo un limitato sottopeso in Europa e una sostanziale neutralità in USA e Giappone. Sul fronte settoriale e tematico manteniamo un approccio bilanciato tra settori growth, tra cui la tecnologia, e settori più value, come le banche, che beneficiano di tassi più alti, e temi legati alle risorse, tra i quali favoriamo il settore energetico e dell'agribusiness. All’interno del mondo tecnologico le nostre scelte si indirizzano principalmente nel settore dei semiconduttori, mentre il software ci appare ancora un po’ caro e con margini meno difendibili.
EUROPA
ABBASTANZA NEGATIVO
Rimaniamo sottopesati in Europa. La dimensione del sottopeso è limitata, in parte per il supporto dato dalle valutazioni, ma anche per un posizionamento ancora basso da parte degli investitori e un miglioramento del quadro macro a seguito della riapertura dell'economia cinese. Tra i settori europei siamo favorevoli a quello finanziario con i profitti delle banche che trovano sostegno dall'andamento dei tassi di interesse.
STATI UNITI
NEUTRO
Nonostante il favore che abbiamo riguardo ai fondamentali del mercato USA, non siamo sovrappeso sopra 4000 punti di S&P500. Il posizionamento degli investitori ha ancora spazio per ricostituirsi e gli utili tengono nel complesso, ma sono in una fase di rallentamento che proseguirà nei prossimi trimestri per arrivare ad un contesto di crescita negativa per il 2023. Preferiamo aumentare l’esposizione in fasi di eventuale debolezza perché la stabilizzazione dei multipli limita il potenziale di correzione sopra i minimi raggiunti nei mesi scorsi.
GIAPPONE
NEUTRO
Il mercato giapponese tratta a valutazioni attraenti e inferiori ad altre aree geografiche ma la crescita degli utili non è particolarmente robusta, nonostante la debolezza dello yen nei mesi scorsi. Prospetticamente, un limite alla crescita degli utili viene proprio dal sostegno allo yen dato dalla BoJ che ha intrapreso un graduale percorso di allentamento del controllo della curva dei tassi di interesse.
MERCATI EMERGENTI
ABBASTANZA POSITIVO
Portiamo in sovrappeso l'area azionaria emergente perché in aggiunta ad un contesto macro che vede i tassi di interesse USA stabilizzarsi insieme al dollaro, la recente riapertura dell'economia cinese rafforza l'attesa di un miglioramento degli utili aziendali. Inoltre, dopo anni di sottoperformance, le valutazioni relative di Cina ed emergenti trattano ad un buono sconto rispetto a quelle dei paesi sviluppati.
MERCATI OBBLIGAZIONARI
I portafogli sono sovrappesati di duration e di rischio di credito, sebbene non in misura troppo aggressiva. Entrambi i sovrappesi sono conseguenza della maggiore esposizione rispetto al benchmark di obbligazioni societarie investment grade, con inclusione delle emissioni del settore finanziario, e di paesi emergenti sia in valuta forte che in valuta locale. Il favore che in questa fase abbiamo nei confronti del rischio di credito di più elevata qualità dipende dal fatto che i tassi di rendimento sono attraenti, gli spread meno vulnerabili di altri asset al rischio ciclico (per esempio rispetto ad azioni e high yield) e ci attendiamo una minore correlazione tra tasso e spread, con conseguente maggiore stabilità dell’yield totale. In ambito emergente riduciamo a neutrale la visione nei confronti dei titoli di stato cinesi, che diminuiamo a favore di esposizioni più diversificate emergenti in valuta locale. Pur nell'ambito di una complessiva neutralità della componente governativa USA ed Euro, riduciamo marginalmente l'esposizione nelle due aree perché i tassi sono nella parte bassa del nostro range valutativo e, nel caso degli USA, l'inclinazione negativa della curva detrae dal rendimento atteso.
GOVERNATIVO
NEUTRO
I tassi di interesse decennali sono, sia in Europa che in USA, nella parte bassa del nostro range di valutazione. Vediamo spazio per un ritorno del Bund intorno al 2,5% e una stabilizzazione del Treasury decennale tra 3,5% e 4%. Tra gli spread periferici il BTP appare relativamente caro, in particolare nelle scadenze brevi ed intermedie, ed in particolare rispetto alla curva corporate.
CORPORATE
ABBASTANZA POSITIVO
I portafogli sono sovrappeso di obbligazioni societarie investment grade perché i rendimenti attesi sono attraenti, le curve corporate offrono un rolldown positivo a differenza di quelle governative, gli spread sono meno vulnerabili di altri segmenti del reddito fisso al rischio ciclico (soprattutto in Europa), e ci attendiamo una riduzione della correlazione tra tasso e spread con conseguente minore volatilità dei tassi di rendimento totali.
HIGH YIELD
NEUTRO
I rendimenti attesi del segmento high yield sono attraenti su base storica, e i tassi di default sono ancora contenuti. Tuttavia, a differenza della componente investment grade ed emergente, non abbiamo aumentato l’esposizione perché gli spread scontano meno il deterioramento macro in corso e preferiamo sovrappesare le asset class caratterizzate da un minore rischio ciclico.
MERCATI EMERGENTI
ABBASTANZA POSITIVO
Una maggiore stabilità dei tassi di interesse e del dollaro definisce un contesto più favorevole per il debito dei paesi emergenti. Abbiamo aumentato a sovrappeso sia il comparto in valuta forte che quello in valuta locale. Questa maggiore esposizione è stata accompagnata da una parziale riduzione dei titoli di stato cinesi, che continuano ad essere un elemento di diversificazione dei portafogli, ma sui quali ritorniamo neutrali perché altre componenti del reddito fisso e del mondo emergente offrono un vantaggio di rendimento apprezzabile.
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