La View di Fideuram Asset Management - edizione 11.2023
La View
05.12.2023
MERCATI AZIONARI
Il recupero dei mercati azionari delle ultime settimane è coinciso con l’aumento della probabilità di uno scenario di soft landing dell’economia globale. Nei nostri portafogli confermiamo il sovrappeso azionario, ma ne riduciamo un poco l’intensità, sia per i rialzi già avvenuti, sia perché ci aspettiamo evidenze macroeconomiche più miste.
A livello geografico manteniamo la preferenza per i mercati americani e giapponese. Riportiamo a neutrale l’investimento nelle azioni europee, perché le valutazioni relative rispetto a quelle USA sono scese ad un livello prossimo ai minimi e a riflettono ora i fondamentali e l’economia meno vigorosi. Dal punto di vista settoriale, riduciamo l’esposizione nel settore energetico e aumentiamo il peso nel settore delle utility/infrastrutture. I tassi di interesse in stabilizzazione e il pricing regolato rendono, infatti, il comparto utility/infrastrutture più difensivo in fase di graduale rallentamento della crescita dei profitti.
EUROPA
NEUTRO
Chiudiamo il leggero sottopeso e torniamo neutrali sui mercati europei perché le valutazioni hanno raggiunto uno sconto marcato rispetto a quelle USA. A questi livelli riteniamo che siano riflessi almeno in parte il quadro macro meno brillante e la crescita sequenziale dei profitti più debole rispetto agli Stati Uniti, anche per il diverso mix settoriale.
STATI UNITI
ABBASTANZA POSITIVO
Il mercato USA rimane, insieme al Giappone, il favorito per la maggiore qualità delle società e per la dinamica dei profitti, che si è rivelata finora migliore delle attese. Prevediamo una crescita sequenziale nei trimestri a venire, anche grazie al settore tecnologico e all'iniziale contributo dell'intelligenza artificiale. Il livello elevato delle valutazioni limita il potenziale di upside assoluto del mercato e per questo, in aggiunta al favore per le componenti growth e tecnologiche, abbiamo iniziato un percorso di graduale aumento delle componenti più difensive del mercato, come le utility e le infrastrutture a scapito di quelle più cicliche.
GIAPPONE
ABBASTANZA POSITIVO
Il sovrappeso del Giappone è sostenuto dalla continua revisione al rialzo degli utili attesi, che è funzione di elementi sia ciclici (rialzo delle aspettative di inflazione e della redditività del settore finanziario grazie all'allentamento del controllo della curva da parte della BoJ) che strutturali (ristrutturazione dei bilanci e aumento degli investimenti). Se confermata oltre l'orizzonte ciclico, l'uscita dalla deflazione può rappresentare un elemento di supporto di lungo periodo per il mercato, che si affianca ai progressi di governance societari, giustificando un re-rating valutativo (da livelli di partenza attraenti).
MERCATI EMERGENTI
NEUTRO
Manteniamo un approccio neutrale nei confronti delle azioni dell’area emergente. Gli utili continuano ad essere rivisti al ribasso sia in Cina che nei paesi emergenti (con solo una lieve riduzione della negatività). Tuttavia la maggiore incisività di politica economica in Cina, le valutazioni attraenti dell’area e una stabilizzazione dei tassi e del dollaro in USA potrebbero risultare di supporto in ottica più ampio respiro.
MERCATI OBBLIGAZIONARI
I portafogli hanno una duration superiore a quella dei benchmark di riferimento anche se in misura inferiore rispetto alle settimane precedenti. Questa marginale riduzione di duration è da intendersi di natura tattica, per via del ribasso veloce dei tassi di interesse in corso. Più strategicamente vediamo con favore un’impostazione di sovrappeso, siamo comunque pronti ad aumentare nuovamente l’esposizione alla duration qualora i tassi di interesse dovessero rialzarsi nel periodo a venire. Confermiamo la preferenza per il settore governativo, sia statunitense che europeo, e il sottopeso nei comparti di credito. Gli spread si sono compressi sensibilmente di recente e sono tornati sui minimi dell'anno. Nell'ambito del credito societario favoriamo il comparto investment grade e siamo più cauti sulle componenti più volatili e rischiose, come l'high yield.
GOVERNATIVO
ABBASTANZA POSITIVO
Manteniamo il sovrappeso dei governativi implementato in ottobre, quando i tassi si erano avvicinati al 5% negli USA e al 3% in Area Euro. I recenti forti movimenti ci portano a ridurre l’esposizione, ma vediamo eventuali rialzi dei tassi, anche un po’ sotto i massimi raggiunti in ottobre, come opportunità per aumentare l’esposizione. In USA preferiamo la parte intermedia della curva. In Europa i buoni risultati delle review periodiche dei rating sui paesi periferici europei lasciano gli spread un po' più protetti.
CORPORATE
NEUTRO
Il settore investment grade rimane quello che preferiamo nell'ambito corporate. L’indicazione di neutralità deriva dalla notevole compressione degli spread, che non lascia margini di ulteriore restringimento nel nostro scenario centrale. Nel complesso consideriamo il comparto caratterizzato da un mix favorevole di tasso e spread che stabilizza i rendimenti a livelli attraenti, ma preferiamo in questa fase la componente di tasso governativo anche per la maggiore capacità di protezione del rischio azionario.
HIGH YIELD
ABBASTANZA NEGATIVO
Confermiamo il sottopeso sul segmento high yield per riflettere il rischio di un peggioramento degli standard di lending e dell'impatto sui crediti di qualità inferiore di un aumento del costo del capitale. I rendimenti attesi sono attraenti su base storica, e i tassi di default sono ancora contenuti, seppure in aumento, ma nel breve pensiamo che gli spread possano essere vulnerabili in caso di rallentamento ciclico. Preferiamo l’assunzione di rischio attraverso le azioni.
MERCATI EMERGENTI
NEUTRO
Siamo neutrali verso il debito dei paesi emergenti sia nella componente in valuta forte sia in quella locale che presentano valutazioni strette sia rispetto ai rischi di maggiore incertezza macroeconomica e politica (sono previste 17 elezioni nei paesi emergenti nei prossimi 12 mesi) sia in comparazione alle obbligazioni societarie dei paesi avanzati, soprattutto nel segmento di maggiore qualità. Preferiamo pertanto indirizzare i nostri investimenti verso le obbligazioni USA e Europa.
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