La View di Fideuram Asset Management - edizione 03.2024
La View
15.03.2024
MERCATI AZIONARI
Il sovrappeso azionario dei portafogli è stato ulteriormente incrementato a seguito della conferma del buono stato di salute dell’economia americana, che rafforza l’attesa che gli utili aziendali possano proseguire a crescere nei trimestri a venire. Le valutazioni nel complesso non sono basse ma rimangono sostenute dalla percezione di un ciclo di utili più duraturo nel tempo e maggiormente diffuso a livello settoriale e geografico. L’attività di acquisto ha interessato quei settori / aree geografiche che dal punto di vista della performance e delle valutazioni relative hanno accumulato un gap rispetto alla tecnologia. Per tali segmenti, tra cui le azioni europee per le quali aumentiamo a sovrappeso il giudizio, si prospetta una crescita dei profitti più favorevole nel secondo semestre. Il peso della tecnologia e degli USA è stato ridotto solo marginalmente (e comunque mantenuto sovrappeso) perché la dinamica reddituale di breve periodo rimane robusta. Dal punto di vista tematico abbiamo ridotto il peso della cybersecurity perché, pur in presenza di un settore che mostra crescita di lungo periodo elevata e superiore al mercato, l’intensificarsi della dinamica competitiva di breve ci appare meno favorevole.
EUROPA
ABBASTANZA POSITIVO
Le valutazioni sono contenute e trattano ad uno sconto marcato rispetto agli USA. Il momentum macro attuale è meno brillante e gli utili più deboli, anche per il diverso mix settoriale e minore peso della tecnologia. Tuttavia, pensiamo che nei prossimi trimestri ci potrà essere una fase più favorevole per le azioni europee, legata ad un miglioramento del quadro macro e della dinamica degli utili nella seconda parte dell’anno. Abbiamo iniziato un graduale aumento dell'investimento a favore del mercato europeo, che è ora in lieve sovrappeso.
STATI UNITI
ABBASTANZA POSITIVO
Dal punto di vista fondamentale il mercato USA rimane favorito per la maggiore qualità delle società e la crescita dei profitti robusta. Le valutazioni sono nella parte alta del range ma pensiamo che possano tenere, quantomeno nel breve periodo. Nei portafogli rimane significativa l'esposizione tecnologica ma abbiamo iniziato un percorso di graduale aumento della diversificazione settoriale e di stile a favore di quelle componenti che hanno accumulato un gap di performance e valutazione rispetto alle aziende a più alta capitalizzazione. Ci aspettiamo che nella seconda parte dell’anno altri settori possano mostrare una crescita sequenziale degli utili migliore, sostenuti dalle favorevoli condizioni economiche.
GIAPPONE
ABBASTANZA POSITIVO
Dopo il recente forte rialzo riduciamo un poco l'esposizione, ma manteniamo il sovrappeso per via del mix di valutazioni ancora attraenti e l'attesa di rialzo degli utili. La crescita dei profitti è funzione di elementi sia ciclici (rialzo delle aspettative di inflazione e della redditività del settore finanziario grazie all'allentamento del controllo della curva da parte della BoJ) che strutturali (ristrutturazione dei bilanci e aumento degli investimenti).
MERCATI EMERGENTI
NEUTRO
Manteniamo un approccio neutrale nei confronti dei mercati azionari emergenti.
Le valutazioni risultano attraenti e permane l’aspettativa di una fase di maggiore stabilità e di ulteriore stimolo da parte delle autorità di governo cinesi, nonostante fino ad ora i provvedimenti abbiano lasciato deluse le aspettative degli investitori.
MERCATI OBBLIGAZIONARI
Non modifichiamo l’impostazione dell’allocazione obbligazionaria, con i portafogli che mantengono un marginale sovrappeso di duration e un favore per il comparto governativo. Le curve hanno cancellato gli eccessi di aspettativa di ribasso dei tassi da parte di Fed e BCE che incorporavano ad inizio anno, anche a fronte di recenti dati di inflazione meno favorevoli. Non abbiamo però ancora aumentato l’esposizione perché le condizioni finanziarie non si sono ristrette e l’aumento dell’aspettativa di crescita può lasciare le banche centrali in una condizione di ulteriore attesa per essere certe che il ciclo di ribasso dei tassi inizi senza che l’inflazione si rialzi successivamente. Abbiamo una posizione di maggiore cautela sul rischio di credito dove continuiamo a preferire le obbligazioni a maggiore qualità, ovvero l’investment grade e i subordinati finanziari rispetto all’high yield e agli emergenti. In generale, preferiamo l’esposizione alle azioni rispetto al credito fintanto che vediamo gli utili crescere e le società essere in grado di battere le stime.
GOVERNATIVO
ABBASTANZA POSITIVO
Manteniamo un sovrappeso sulla componente governativa. Vediamo la corretta valutazione del Treasury a 10 anni in area 4,3 - 4,5% e quella del Bund a 10 anni nel range tra 2,3% e 2,5% e consideriamo un eventuale rialzo dei tassi sopra questi livelli come una opportunità di aumento dell'esposizione. Gli spread periferici sono nella parte bassa del range di corretta valutazione ma l'attuale evoluzione macroeconomica non ci appare compatibile con un loro brusco allargamento, quantomeno nel breve periodo.
CORPORATE
NEUTRO
Il settore investment grade è caratterizzato da un mix favorevole di tasso e spread che stabilizza i rendimenti a livelli attraenti e rimane il segmento che preferiamo nell'ambito del rischio di credito societario, con inclusione del comparto finanziario. Tuttavia, gli spread sono relativamente contenuti e preferiamo in questa fase la componente governativa per la maggiore capacità di protezione del rischio azionario.
HIGH YIELD
ABBASTANZA NEGATIVO
La forza dell'economia USA limita l'aumento dei default, nonostante il peggioramento degli standard di lending e l'impatto sui crediti di qualità inferiore di un aumento del costo del capitale. Pur in presenza di rendimenti attesi attraenti su base storica, rimaniamo sottopesati perché tra gli asset rischiosi preferiamo le azioni, quantomeno fintanto che le società continueranno a mostrare capacità di crescita e revisione al rialzo degli utili, e per contenere il rischio di credito che può generare a causa del mantenimento di tassi alti da parte delle banche centrali.
MERCATI EMERGENTI
NEUTRO
Siamo neutrali sugli emergenti, ma con una lieve preferenza per il debito in valuta locale rispetto a quello in valuta forte. Il livello relativamente contenuto degli spread lascia spazi complessivamente limitati di ulteriore compressione, mentre le curve locali, per quanto scontino già una buona dose di riduzione dei tassi, ci sembrano meno vulnerabili.
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