La View di Fideuram Asset Management - edizione 04.2024

La View

24.04.2024

MERCATI AZIONARI
I portafogli mantengono un sovrappeso azionario, ma di entità ridotta rispetto ai precedenti mesi. La confermata positività della view poggia sull’idea di una continuazione della crescita sequenziale degli utili e di un progressivo allargamento nella seconda parte dell’anno ai comparti che hanno accumulato un gap rispetto alla tecnologia. La riduzione dell’entità del sovrappeso è giustificata invece dal rischio di restringimento delle condizioni finanziarie legato alla maggiore incertezza su tempistica e dimensione complessiva dei ribassi da parte della Fed. A livello geografico manteniamo la preferenza per i mercati USA ed Europa, mentre portiamo a neutrale il Giappone dopo le buone performance recenti. In termini settoriali abbiamo un approccio più neutrale, per le opposte forze (utili in miglioramento ed evoluzione di politica monetaria più incerta) che agiscono nel breve sulle componenti più cicliche e value. Segnaliamo un maggior favore per il settore agroindustriale perché vediamo una dinamica più favorevole dei prezzi delle materie prime, una stabilizzazione del settore manifatturiero e valutazioni più attraenti.
Europa
ABBASTANZA POSITIVO
Le valutazioni sono relativamente basse e, in termini relativi, ad un significativo sconto rispetto agli USA. Il momentum macro è meno brillante e la crescita sequenziale dei profitti ancora debole rispetto agli Stati Uniti, anche per il diverso mix settoriale e minore peso della tecnologia. Tuttavia, vediamo una iniziale stabilizzazione del settore manifatturiero e pensiamo che l'andamento dei profitti possa migliorare nella seconda metà dell'anno. Da inizio anno abbiamo cominciato un aumento dell’esposizione, che ora è di moderato sovrappeso.
STATI UNITI
ABBASTANZA POSITIVO
Dal punto di vista fondamentale il mercato USA rimane favorito per la maggiore qualità delle società e per la crescita dei profitti che fino ad ora sono stati migliori delle attese e che ci aspettiamo essere robusti anche nei trimestri a venire. L'incertezza sul comportamento della Fed apre una fase in cui le valutazioni difficilmente possono aumentare e anzi, al margine, possono avere momenti di limitata vulnerabilità. Nei portafogli non abbiamo significative scommesse settoriali in questa situazione di maggiore incertezza. Accanto all’esposizione tecnologica, abbiamo iniziato una progressiva diversificazione settoriale e di stile a favore di quelle componenti che hanno accumulato un gap di performance e valutazione rispetto alle mega cap growth e che presentano prospettive di utili in miglioramento nella seconda parte dell’anno.
GIAPPONE
NEUTRO
Riduciamo a neutrale la posizione dopo il recente forte rialzo dei mesi scorsi e con l'obiettivo di ridurre la dimensione del sovrappeso azionario complessivo. In un'ottica di più lungo periodo continuiamo a vedere il mercato giapponese caratterizzato da valutazioni attraenti e utili in crescita, legati al rialzo delle aspettative di inflazione e al processo di ristrutturazione dei bilanci e aumento della spesa per investimenti.
MERCATI EMERGENTI
NEUTRO
Manteniamo un approccio neutrale nei confronti dei mercati azionari emergenti. Permangono alcune difficoltà strutturali della Cina (quali il settore immobiliare) e pesano gli impatti dell’apprezzamento del dollaro e i rischi geopolitici. Tuttavia le valutazioni sono attraenti e le condizioni cicliche locali e globali stanno migliorando. Sebbene non abbiamo una visione troppo ottimista, pensiamo comunque che la performance relativa del mercato cinese si stia stabilizzando.
MERCATI OBBLIGAZIONARI
I portafogli mantengono un lieve sovrappeso di duration che è concentrato nella parte governativa, e un complessivo sottopeso di rischio di credito.
I recenti dati di inflazione segnalano la continuazione del percorso disinflattivo in Europa e un certo grado di riaccelerazione in USA. Questi sviluppi lasciano alla BCE l’intenzione di tagliare i tassi a partire da giugno mentre per la Fed la visibilità si è ridotta. La somma di considerazioni cicliche di breve periodo e strutturali di più lungo periodo (quali una possibile più elevata crescita potenziale negli USA, ipotizzata da J. Powell) ci hanno portato ad aumentare un po’, a parità di duration, i titoli di stato europei rispetto a quelli USA nei portafogli.
Rimaniamo cauti nei confronti del rischio di credito in particolare per le componenti di minore qualità (high yield), preferendo le emissioni investment grade e i subordinati finanziari. La visione cauta sugli spread non riflette solo un elemento valutativo, ma anche il rischio di un certo grado di restringimento delle condizioni finanziarie.
GOVERNATIVO
ABBASTANZA POSITIVO
Manteniamo un moderato sovrappeso sulla componente governativa, con preferenza per la parte europea. In USA il Treasury può trattare al di sopra dei livelli di corretta valutazione (4.3%-4.5%) fintanto che il mercato incorpora il rischio di ulteriore rialzo dei tassi da parte della Fed. Questo rischio è un evento a bassa probabilità di accadimento ma con effetti rilevanti; i prossimi dati di inflazione saranno cruciali per definire il comportamento della Fed. In ambito europeo, abbiamo una view strategica di favore in funzione di considerazioni cicliche, del livello dei tassi reali, dell'andamento dell'inflazione e delle attese di politica monetaria. Valutiamo aumenti dell'esposizione al superamento della parte superiore del 2.3%-2.5% del Bund a 10 anni. Gli spread periferici sono stretti dal punto di vista valutativo ed è possibile ora un certo grado di volatilità, ma soprattutto nelle scadenze più brevi non prevediamo un brusco allargamento.
CORPORATE
NEUTRO
Il basso livello degli spread è un elemento di cautela tenuto conto del rischio di restringimento delle condizioni finanziarie per una dilazione dei tempi di intervento della Fed. Tuttavia, il rendimento complessivo è attraente e questo rimane il segmento che preferiamo nell'ambito del rischio di credito societario.
HIGH YIELD
ABBASTANZA NEGATIVO
I tassi di default, nonostante il peggioramento degli standard di lending e l'impatto sui crediti di qualità inferiore di un aumento del costo del capitale, sono ancora relativamente contenuti. I rendimenti attesi sono attraenti su base storica, ma rimaniamo sottopesati per contenere il rischio di credito che può generare un più prolungato restringimento delle condizioni monetarie. Preferiamo assumere il rischio attraverso il comparto azionario.
MERCATI EMERGENTI
NEUTRO
In generale, siamo cauti sulle componenti più volatili e di minore qualità del segmento obbligazionario. La posizione sugli emergenti è nel complesso neutrale perché il carry offerto è relativamente generoso in senso assoluto ma non vediamo ancora condizioni macroeconomiche sufficientemente favorevoli per una posizione di sovrappeso. Sul fronte valutario la forza del dollaro e le scelte di politica valutaria della Cina rappresentano elementi di volatilità.
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