La View di Fideuram Asset Management - edizione 05.2024

La View

31.05.2024

MERCATI AZIONARI
Il sovrappeso azionario dei portafogli è di entità media e poggia sull'idea che gli utili continuino il percorso di crescita, che nei prossimi trimestri ci aspettiamo si allarghi anche a quei settori e paesi che fino ad oggi hanno sottoperformato dal punto di vista reddituale la tecnologia e gli Stati Uniti. 
In tale ottica, a livello geografico rafforziamo il sovrappeso verso l’Europa, per il mix di evoluzione ciclica e dei profitti più favorevole e di valutazioni attrattive. Manteniamo il sovrappeso per il mercato USA, dove le valutazioni sono più alte e con minori possibilità di espansione, ma il percorso degli utili è solido. Abbiamo una view neutrale su Giappone ed Emergenti.
A livello settoriale invece affrontiamo questa evoluzione con gradualità e mantenendo un peso ancora corposo nella tecnologia, introducendo ad esempio una piccola esposizione verso le società attive nella gestione delle reti e infrastrutture elettriche beneficiarie dell'aumento della spesa per investimenti in tecnologia, gestione dei dati, energia rinnovabile e sicurezza.
Europa
ABBASTANZA POSITIVO
Le valutazioni sono relativamente contenute e, in termini relativi rispetto a quelle USA, a uno sconto marcato. Il momentum ciclico sta migliorando, e questo da un lato conferma la nostra attesa che il percorso di crescita sequenziale degli utili si rafforzi nei trimestri a venire e dall'altro permette anche alle società di migliorare le attese di crescita. Questo mix di crescita, valutazione e ciclo dei profitti ci porta a rafforzare l'esposizione già di sovrappeso nel mercato europeo.
STATI UNITI
ABBASTANZA POSITIVO
Manteniamo gli USA in sovrappeso per la forza dei profitti, fino ad ora migliori delle attese e attesi robusti anche nei trimestri a venire. Crediamo che il settore tecnologico continuerà ad avere buoni livelli di crescita, ma nella seconda parte dell’anno altri segmenti dovrebbero mostrare una crescita sequenziale in accelerazione. A fianco dell'esposizione tecnologica, che manteniamo nei portafogli, abbiamo iniziato un percorso di graduale aumento della diversificazione settoriale e di stile a favore di quelle componenti che hanno accumulato un gap di performance e valutazione rispetto alle mega cap growth.
GIAPPONE
NEUTRO
Siamo neutrali sul Giappone dopo i forti rialzi dei mesi scorsi perché pensiamo che nel breve periodo i progressi di natura fondamentale siano in parte riflessi nelle valutazioni e nel posizionamento di mercato già relativamente favorevole alle azioni giapponesi. In un'ottica di più lungo periodo continuiamo a vedere il mercato giapponese caratterizzato da valutazioni che possono ulteriormente espandersi e utili in crescita, grazie al rialzo delle aspettative di inflazione, al percorso di ristrutturazione dei bilanci e all'aumento della spesa per investimenti.
MERCATI EMERGENTI
NEUTRO
Manteniamo un posizionamento complessivamente neutrale sui mercati emergenti ma cominciamo ad evidenziare alcuni elementi di maggiore positività per l’area o quanto meno per alcuni paesi, ovvero condizioni cicliche in miglioramento, inflazione prossima agli obiettivi delle rispettive banche centrali, valutazioni attraenti, misure cinesi sulla buona strada anche se non ancora sufficienti. Rimane per contro una maggiore volatilità legata anche all’impatto dei tassi di cambio (dollaro in primis) e al rischio politico.
MERCATI OBBLIGAZIONARI
I portafogli mantengono un lieve sovrappeso di duration concentrato nella parte governativa, con preferenza per il mercato europeo e un complessivo sottopeso di rischio di credito. I recenti dati di inflazione segnalano la continuazione del percorso disinflattivo in Europa e lasciano la BCE nella condizione di tagliare i tassi a partire da giugno. Gli ultimi dati macro e la comunicazione della Fed tendono ad escludere la possibilità di ulteriore restringimento monetario e hanno riportato i tassi a lunga USA all'interno di quella che consideriamo l'area di corretta valutazione, riducendo anche la volatilità che ha contraddistinto il mercato obbligazionario nei mesi scorsi. Nell’ambito del comparto del credito continuiamo a preferire i titoli societari a più alto merito di credito, investment grade e subordinazione finanziaria. Siamo neutrali sul debito emergente e più cauti sui titoli high yield. Questa impostazione dipende in parte dal livello relativamente compresso degli spread, ma anche e soprattutto dalla scelta di assumere il rischio attraverso la componente azionaria, fino a quando gli utili continuano a salire e a battere le stime.
GOVERNATIVO
ABBASTANZA POSITIVO
Manteniamo un sovrappeso con preferenza per la parte europea, sulla base di una elevata probabilità che la BCE inizi la fase espansiva in giugno. Riteniamo che l'area di corretta valutazione del Bund a 10 anni sia tra 2,3% e 2,5%. Gli spread periferici sono nella parte bassa del range di corretta valutazione ma non ci aspettiamo un brusco allargamento, soprattutto nelle scadenze più brevi. In USA confermiamo il range di corretta valutazione del Treasury a 10 anni in area 4.3%-4.5%, ma la forte dipendenza dai dati può generare una certa volatilità, nonostante la comunicazione della Fed tenda ad escludere l’ipotesi di rialzo dei tassi di politica monetaria.
CORPORATE
NEUTRO
La riduzione della volatilità e la recente comunicazione delle Banche Centrali supportano un contesto più favorevole per strategie di carry. Nonostante gli spread siano relativamente contenuti, il rendimento totale è attraente, e l'investment grade rimane il segmento che preferiamo insieme a quello della subordinazione finanziaria. Manteniamo però un posizionamento neutrale perché la componente di maggiore attrattività del rendimento è offerto dal tasso base e, in generale in questa fase preferiamo assumere rischio azionario rispetto a quello di credito.
HIGH YIELD
ABBASTANZA NEGATIVO
I tassi di default, nonostante l'impatto sui crediti di qualità inferiore di un aumento del costo del capitale, sono ancora relativamente contenuti. Tuttavia, pur in presenza di rendimenti attesi attraenti su base storica, rimaniamo sottopesati per contenere il rischio di credito che si può generare dal mantenimento di tassi alti da parte delle banche centrali e in quanto tra gli asset rischiosi preferiamo le azioni, almeno fintanto che le società continueranno a mostrare capacità di crescita e revisione al rialzo degli utili.
MERCATI EMERGENTI
NEUTRO
In generale, siamo cauti sulle componenti più volatili e di minore qualità del segmento obbligazionario. La posizione sugli emergenti è nel complesso neutrale perché il carry offerto è relativamente generoso in senso assoluto ma non vediamo ancora condizioni macroeconomiche sufficientemente favorevoli, e sul fronte valutario non escludiamo momenti di debolezza. Siamo comunque dell'idea che il contesto ciclico e l'evoluzione della politica monetaria americana stiano evolvendo in senso più favorevole per gli asset emergenti.
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