La View di Fideuram Asset Management - edizione 01.2025
La View
31.01.2025
MERCATI AZIONARI
Riteniamo ancora prematuro aumentare il peso dell’Europa nei portafogli perché la dinamica ciclica rimane poco tonica e vi è il rischio che l'imposizione di tariffe possa ulteriormente pesare sulla crescita. Per contro, gli utili tengono, le valutazioni sono relativamente contenute e pensiamo che la BCE possa tagliare i tassi anche di più di quanto scontato dal mercato. Con profitti più deboli di quelli USA, il driver principale per una fase più favorevole alle azioni europee è quello della riduzione del premio per il rischio. Questo dipenderà dall'evoluzione politica domestica (elezioni tedesche e possibile maggiore utilizzo della leva fiscale) o da un impatto meno penalizzante delle tariffe. Riduciamo il peso nel mercato inglese perché le scelte di politica fiscale del governo laburista lasciano incertezza e volatilità sull'evoluzione macro.
EUROPA
NEUTRO
La ripresa dell’attività mostrata da alcuni indicatori ciclici (e soprattutto il rimbalzo nei servizi) esclude un peggioramento di breve termine verso uno scenario recessivo, ma la fiducia di imprese e consumatori rimane fragile, perturbata da un’elevata incertezza politica, sia interna che esterna all’Eurozona. Mentre si attendono le misure tariffarie che l’amministrazione Trump varerà verso le economie europee (e il resto del mondo), le elezioni politiche del prossimo 23 febbraio in Germania dovrebbero eliminare parte dell’incertezza e portare al governo una coalizione a guida CDU/CSU, che provi ad allentare il freno al debito e approvare misure di sostegno agli investimenti. L’inflazione a dicembre è salita al 2.4% e rimane al 4% nei servizi, ma è attesa rallentare. La BCE ha tagliato i tassi di 25 pb a fine gennaio e ci aspettiamo un altro taglio anche a marzo.
STATI UNITI
ABBASTANZA POSITIVO
Continuiamo a favorire il mercato americano per l'aspettativa di un percorso di crescita degli utili più robusto e superiore alla media storica. Non pensiamo che le valutazioni abbiano spazi di ulteriore aumento, ma non vediamo nemmeno un contesto che porti ad una loro significativa compressione. Dal punto vista settoriale si sta riducendo la dispersione nella crescita dei profitti. Pur mantenendo l’esposizione alla tecnologia, abbiamo allargato l'investimento anche a favore di temi più ciclici e value e a favore di settori che hanno sottoperformato negli ultimi mesi ma vedono un miglioramento degli utili, come l’healthcare.
GIAPPONE
NEUTRO
Vediamo con un certo favore il mercato giapponese, per fondamentali di supporto, ma non abbiamo ancora una posizione attiva di rilievo perché nel breve periodo la crescita dei profitti è meno brillante rispetto agli USA e la politica monetaria della BoJ lascia una certa volatilità sul tasso di cambio. Tuttavia, la ristrutturazione dei bilanci e la dinamica di inflazione più favorevole supportano l'attesa di un aumento dei margini e degli utili. Le valutazioni non sono elevate e hanno spazio di espansione per riflettere l'aumento della redditività aziendale.
MERCATI EMERGENTI
NEUTRO
Le valutazioni dei paesi emergenti sono relativamente contenute e permane l'aspettativa di annunci di stimolo fiscale da parte delle autorità cinesi, che pensiamo però avvenire successivamente ai primi confronti con la nuova amministrazione USA. Sul fronte del commercio internazionale rimane l'aspettativa dell'imposizione di ulteriori tariffe sugli scambi da parte americana.
MERCATI OBBLIGAZIONARI
La componente obbligazionaria dei portafogli è impostata con una duration un po' superiore a quella dei benchmark e una preferenza per il rischio di credito di qualità. Il peso della componente governativa è tra il neutrale e il lieve sovrappeso, in particolare in Area Euro. In quest’ultima l’economia è più debole e ci aspettiamo che la BCE possa tagliare i tassi anche più di quanto scontato dal mercato. In USA siamo neutrali perché la forza ciclica, la politica di Trump e la maggiore incertezza in questa fase conclusiva del ciclo espansivo della Fed lasciano la curva in una condizione di maggiore volatilità. Nello scenario centrale di continuazione del percorso disinflattivo e di easing monetario, anche se più lento delle nostre precedenti aspettative, i tassi a media/lunga scadenza appaiono già nella parte alta del range di corretta valutazione. Le obbligazioni societarie investment grade e la subordinazione finanziaria rimangono sovrappesate, ma nel complesso l'esposizione al rischio di credito è limitata dalla maggiore cautela nei confronti del comparto high yield e dalla sostanziale neutralità sugli emergenti.
GOVERNATIVO
NEUTRO
Siamo neutrali o in lieve sovrappeso sulla componente governativa. Vediamo spazio per la BCE per tagliare i tassi anche più di quanto scontato dal mercato e i rendimenti attuali del Bund sono nella parte alta del nostro range di valutazione. Gli spread periferici, pur trattando ad un livello un po' inferiore a quello suggerito dai fondamentali, rimangono fonte di carry attraente. In USA la superiore forza ciclica e la riduzione del numero di tagli attesi da parte della Fed rendono il Treasury potenzialmente più volatile.
CORPORATE
ABBASTANZA POSITIVO
Il rendimento totale offerto dal comparto delle obbligazioni societarie di alta qualità è ancora attraente grazie al tasso base, che conferisce un certo grado difensività all'asset class anche in condizioni macro più incerte, e al contributo degli spread che, per quanto relativamente stretti e al netto dei movimenti di breve periodo, rimangono in grado di offrire un extra-rendimento rispetto ai titoli di stato in uno scenario ancora costruttivo.
HIGH YIELD
ABBASTANZA NEGATIVO
Pur in presenza di rendimenti attesi attraenti su base storica, rimaniamo sottopesati perché tra gli asset rischiosi preferiamo le azioni, almeno fintanto che le società continueranno a mostrare capacità di crescita e revisione al rialzo degli utili, e anche per limitare il rischio di credito che può originare dal mantenimento di tassi alti da parte della Fed.
MERCATI EMERGENTI
NEUTRO
Manteniamo in generale un certo grado di cautela sulle componenti più volatili e di minore qualità del segmento obbligazionario. Le obbligazioni emergenti, ed in particolare quelle in valuta locale, offrono un carry relativamente generoso in senso assoluto, ed è la ragione della posizione neutrale, ma permane l'incertezza sul fronte politico e valutario per la possibile imposizione di ulteriori tariffe sugli scambi commerciali.
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